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  • 26 aprile 2013

Luca Lattanzio canta la storia di Carmela Cirella

rendi una ragazzina di dodici anni, che vive a Taranto con la sua famiglia, genitori e due fratellini. Mettila in un contesto degradato, dove la violenza non è solo fuori, ma anche dentro i luoghi che dovrebbero proteggerla: la scuola, i servizi sociali, i tribunali. Il risultato è una tragedia, e una figlia persa per sempre.

La storia di Carmela Cirella, diventata prima un libro scritto dal padreAlfonso Frassanito e poi un disco del musicista Luca Lattanzio, oggi è anche unagraphic novel, scritta daAlessia Di Giovanni e illustrata da Monica Barengo (edizioni Becco Giallo, con licenza creative commons): “Io so’ Carmela”, affermazione da cui è tratto anche il nome dell’associazione, fondata dai genitori per difendere i minori: non solo dalla violenza “dell’uomo nero”, ma anche, ad esempio, da quella nascosta di istituti che somministrano psicofarmaci senza il consenso dei genitori. «”Io so’ Carmela” era un’espressione che nostra figlia usava tantissimo con significati diversi – raccontano i genitori – Quando si sentiva esclusa, per richiedere attenzione, oppure a mo’ di vanto quando si sentiva non all’altezza della situazione, o anche per farsi coraggio da sola nell’affrontare problemi». E di quella frase erano disseminati i suoi quaderni, libri e anche il suo diario, ritrovato in un cestino dopo la morte, sul quale si è basata la sceneggiatura del fumetto.

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